Durante il corso della storia La Palma ha ricevuto numerosi appellativi.
Gli aborigeni la chiamavano Benahoare (mia terra).
Quando arrivarono i conquistatori trovarono la isola divisa in 12 cantoni.
Anche per La Palma si ritiene che le origini degli aborigeni siano collegate alle popolazione Berbere dell’Africa nord occidentale.
Molte testimonianze mostrano il carattere bellicoso degli aborigeni che causava molti scontri tra i diversi cantoni che sfociavano in vere e proprie guerre civili.
A partire dal XVI secolo, la colonizzazione de La Palma offrì possibilità di arricchirsi grazie al territorio adatto alla coltivazione e all’entrata nel circuito commerciale tra America e Europa .
Infatti con gli spagnoli, arrivarono portoghesi, genovesi, francesi e fiamminghi che si integrarono con gli indigeni che sopravissero alla conquista.
Si coltivava prevalentemente canna da zucchero, fino a che, nel XVI secolo, cessò di essere redditizia per la concorrenza delle produzioni di massa del centro e sud America.
Molti coltivatori per questo iniziarono a produrre vino, il malvasia ottenuto dai suoli fertili e vulcanici del sud dell’isola si trasformò nel prodotto principale di esportazione. Il maggior importatore fu l’Inghilterra. Questo durò fino al secolo XiX, quando ci fu un cambio nei gusti dei consumatori.
Nel XVI secolo, il porto di Santa Cruz de La Palma grazie agli scambi con l’America si converti in uno dei principali porti dell’impero spagnolo.
Questa nuova fonte di ricchezza attraeva anche i pirati che attaccavano l’isola per appropriarsi dei tesori che arrivavano. Il declino iniziò a meta del XVII secolo a causa di una concessione che obbligava tutte le imbarcazioni in rotta verso l’America a registrarsi a Tenerife.
In agricoltura a parte la canna da zucchero e la vite era molto importante la produzione di miele, tabacco e seta. Inoltre nel XIX secolo si introdusse l’allevamento della cocciniglia, un parassita delle piante di fichi d’india da cui si estraeva un colorante naturale. Con lo sviluppo delle tinture sintetiche l’allevamente di cocciniglia smise di essere redditizio e per uscire dalla crisi, verso la fine del ‘800, si introdusse la coltivazione del banano.
Oggi la fonte economica principale dell’isola è il turismo.