Secondo la storia, l'esistenza di Lanzarote era già nota nell'epoca romana, solo che l'isola rimase isolata dal mondo fino al 1300, quando il navigatore genevose Lanzarotto Malocello arrivò e trovò una popolazione che viveva isolata dal resto del mondo. Gli abitanti arrivavano dalle coste africane del mediterraneo. Malocello visse a Lanzarote per 20 anni.
Nel 1402 il normanno Jean de Béthencourt, conquistò la isola per il regno di Castiglia e vi si stabilì.
Nel 1500, dopo varie incursioni da parte dei pirati magrebini che la saccheggiarono ripetutamente, i suoi abitanti furono obligati ad abandonnare le coste per trovare rifugio nell'interno dell'isola.
Nel 1730, dopo un periodo nel cui si verificarono vari terremoti, iniziò una liunga seria di eruzioni vulcaniche, nell'attuale zona del Parco Nazionale di Timanfaya, che modificò per sempre il paesaggio, ricoprendo di lava 11 villaggi in un'area di 30 chilometri quadrati e facendo apparire le attuali Montañas de Fuego.
La ultima eruzione colpì la isola nel 1824 a causa del vulcano Tinguaton, però fu niente se paragonata con quella del secolo precedente. Intanto Arrecife, diventata sempre più importante grazie al suo porto e agli scambi commerciali, nel 1852 divenne la capitale, a discapito della vecchia Teguise.
Gli attuali volcani di Lanzarote sono tutti inattivi eccetto quelli che si trovano nel Parco Nazionale di Timanfaya.
Lanzarote ha conosciuto il suo periodo artistico più importante nel XX secolo grazie ai lavori di Cesar Manrique, artista poliedrico, pittore, scultore, architetto, ecologista, conservatore del patrimonio artistico, disegnatore urbanistico e paesaggistico.